NEWS

Un presidio sanitario come simbolo della rinascita, inaugurato il nuovo poliambulatorio ad Arquata del Tronto

Un omaggio ai donatori su un luogo che ha preso il posto della “casa dei dottori”. È stato inaugurato ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, il nuovo poliambulatorio realizzato con il contributo di AVIS Nazionale, Avis regionale Veneto, Avis regionale Marche e Avis provinciale di Ascoli Piceno, nonché di altre realtà del mondo associativo e del Terzo Settore. Si chiama “Centro Socio-Sanitario ASSIEME” ed è stato progettato dallo studio Archdoc Orsini-Calvelli di Ascoli Piceno. Realizzato interamente in legno e rivestito da materiali naturali, il poliambulatorio rappresenta, anche per questo, il forte senso di appartenenza alla tradizione del posto. Non a caso sorge in linea con la faglia che, nell’agosto del 2016, si riattivò con le tragiche conseguenze che conosciamo.   «L’emergenza è qui e non è mai finita – spiega a margine dell’inaugurazione il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci – Il nostro territorio, dopo il terremoto, ha dovuto fare i conti con quattro commissari diversi per la ricostruzione. Lo dico senza polemica, ma basta guardarsi intorno per vedere in quale situazione ci troviamo ancora a vivere. Questa struttura inaugurata oggi (venerdì 24 gennaio, ndr) è importantissima perché vuole rappresentare il simbolo della ripresa per il nostro territorio. Il poliambulatorio è uno strumento per rispondere alle necessità dei cittadini comuni e alle esigenze quotidiane che, a livello sanitario, non possono essere ignorate».   Come ha spiegato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «oggi è una giornata di gioia per tutti e anche per la nostra associazione. Il nostro impegno e il nostro lavoro è sempre rivolto alla salute e ai valori condivisi per la società in cui viviamo. Questo poliambulatorio è il simbolo della speranza per chi vuole continuare a vivere dove ha le proprie radici».   Dopo il tradizionale taglio del nastro, si sono poi susseguiti gli interventi delle altre autorità presenti. Primo tra tutti il dottor Italo Paolini, medico di Arquata del Tronto e direttore del nuovo poliambulatorio, nonché primo promotore del progetto: «Quando abbiamo iniziato a pensare di costruire questa struttura, ancora non eravamo stati colpiti dal terremoto. Avevamo però già intuito, preventivamente, come servissero nuove idee per rispondere alle esigenze delle persone. Grazie ai servizi che verranno garantiti qui dentro, frutto del nostro straordinario Servizio sanitario nazionale, in molti non saranno più costretti a dover percorrere decine di chilometri per sottoporsi a esami ginecologici, cardiologici o pediatrici. Tutto questo è stato reso possibile grazie all’impegno e alla solidarietà di tanti privati e associazioni».   Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, ha infine sottolineato l’importanza di una mobilitazione sociale generale che ha portato «Arquata del Tronto a ospitare quello che oggi possiamo definire un punto di riferimento sanitario non solo per questo territorio, ma per l’intera regione. In un paese così ferito da un evento tragico come il sisma del 2016, ora è possibile trovare una struttura di eccellenza che risponde alle esigenze di tantissime persone. Saremo, ma già lo siamo, meglio di come eravamo prima».

Un omaggio ai donatori su un luogo che ha preso il posto della “casa dei dottori”. È stato inaugurato ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, il nuovo poliambulatorio realizzato con il contributo di AVIS Nazionale, Avis regionale Veneto, Avis regionale Marche e Avis provinciale di Ascoli Piceno, nonché di altre realtà del mondo associativo e del Terzo Settore. Si chiama “Centro Socio-Sanitario ASSIEME” ed è stato progettato dallo studio Archdoc Orsini-Calvelli di Ascoli Piceno. Realizzato interamente in legno e rivestito da materiali naturali, il poliambulatorio rappresenta, anche per questo, il forte senso di appartenenza alla tradizione del posto. Non a caso sorge in linea con la faglia che, nell’agosto del 2016, si riattivò con le tragiche conseguenze che conosciamo.   «L’emergenza è qui e non è mai finita – spiega a margine dell’inaugurazione il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci – Il nostro territorio, dopo il terremoto, ha dovuto fare i conti con quattro commissari diversi per la ricostruzione. Lo dico senza polemica, ma basta guardarsi intorno per vedere in quale situazione ci troviamo ancora a vivere. Questa struttura inaugurata oggi (venerdì 24 gennaio, ndr) è importantissima perché vuole rappresentare il simbolo della ripresa per il nostro territorio. Il poliambulatorio è uno strumento per rispondere alle necessità dei cittadini comuni e alle esigenze quotidiane che, a livello sanitario, non possono essere ignorate».   Come ha spiegato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «oggi è una giornata di gioia per tutti e anche per la nostra associazione. Il nostro impegno e il nostro lavoro è sempre rivolto alla salute e ai valori condivisi per la società in cui viviamo. Questo poliambulatorio è il simbolo della speranza per chi vuole continuare a vivere dove ha le proprie radici».   Dopo il tradizionale taglio del nastro, si sono poi susseguiti gli interventi delle altre autorità presenti. Primo tra tutti il dottor Italo Paolini, medico di Arquata del Tronto e direttore del nuovo poliambulatorio, nonché primo promotore del progetto: «Quando abbiamo iniziato a pensare di costruire questa struttura, ancora non eravamo stati colpiti dal terremoto. Avevamo però già intuito, preventivamente, come servissero nuove idee per rispondere alle esigenze delle persone. Grazie ai servizi che verranno garantiti qui dentro, frutto del nostro straordinario Servizio sanitario nazionale, in molti non saranno più costretti a dover percorrere decine di chilometri per sottoporsi a esami ginecologici, cardiologici o pediatrici. Tutto questo è stato reso possibile grazie all’impegno e alla solidarietà di tanti privati e associazioni».   Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, ha infine sottolineato l’importanza di una mobilitazione sociale generale che ha portato «Arquata del Tronto a ospitare quello che oggi possiamo definire un punto di riferimento sanitario non solo per questo territorio, ma per l’intera regione. In un paese così ferito da un evento tragico come il sisma del 2016, ora è possibile trovare una struttura di eccellenza che risponde alle esigenze di tantissime persone. Saremo, ma già lo siamo, meglio di come eravamo prima».

Condividi:

Skip to content